La storia delle Waistchains

Le waistchain hanno una lunga e ricca storia in molte tradizioni e crediamo che vada conosciuta e rispettata per poterle indossare con consapevolezza

Si pensa che l'origine di questo gioiello sia molto antica e risalga addirittura all'antico Egitto: le donne egiziane lo esibivano per modellare la forma della vita e mostrare il proprio status sociale. Anche nelle antiche Grecia e Roma venivano indossate per motivi pratici e religiosi e i loro materiali e disegni erano spesso simbolici e richiamavano i loro significati culturali.

In Occidente, questi accessori hanno assunto una funzione principalmente decorativa e rappresentativa del proprio stato sociale agiato durante il periodo Medievale e Rinascimentale e venivano spesso incisi in oro o argento disegni e motivi intricati, come fiori, foglie e animali. 

Anche in sculture e dipinti dell'antica civiltà della Valle dell'Indo si ritrovano ornamenti simili: sono presenti in molte rappresentazioni religiose induiste - ad esempio della divinità Krishna - e ancora oggi vengono utilizzate come ornamento per neonati, uomini e donne. Una fascia in vita chiamata cummerbund o patka faceva inoltre parte del vestiario medievale dell'alta borghesia rajasthana.

Ancora oggi nello stato indiano meridionale del Tamil Nadu, ogni neonato riceve una catena in vita come segno di apparenenza culturale e, nel confinante stato del Kerala, gli uomini Namboothri - appartenenti alla casta sacerdotale dei bramini - ricevono una catena in vita (Aranjanam) il 28° giorno dopo la nascita, che generalmente porteranno anche da adulti.

Anche nel continente africano le belly chain sono un accessorio molto popolare; il termine più diffuso è Baya, che è il modo per definirle nell’area dell’Africa occidentale, mentre nell’area meridionale sono conosciute come Chisasa o Wusang’a. 

In Nigeria sono note, in base alle etnie, in altri diversi nomi, quali: Mgbaji, Jigida, Bebe(di), Ileke, o Lagidigba. Altri nomi sono Giri-Giri, Yomba, Jel-Jelli, Bin-Bin, Idi, Djalay-Djalay. I nomi variano anche a seconda del materiale con cui sono costruite: le lagidigba, ad esempio, sono fatte con i gusci di noce di palma.

La funzione e i significati culturali delle waistchain sono rappresentati diversamente nelle varie regioni in cui vengono indossate - principalmente in Libia, Sudan, Senegal, Ghana e Nigeria - e si legano alle etnie di appartenenza (tra cui Igbo, Yoruba, Ewe, Ashanti, Krobo, Ga-Adangbe, Swahili).

In molti casi questi gioielli sono connessi alla celebrazione delle fasi della femminilità (castità, fertilità, menarca), all'attrazione sessuale, alla protezione dagli spiriti maligni, all'intimità della vita matrimoniale e al controllo del peso. 

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https://www.metissagesanguemisto.com/il-potere-sconosciuto-delle-ileke-waist-beads/